Google Lens: 12 miliardi di occhi

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Google Lens: 12 miliardi di occhi

Nel mondo di oggi, la tecnologia fa passi da gigante, spesso in silenzio, ma con risultati sorprendenti. Una delle innovazioni più utilizzate, anche se ancora poco conosciuta da molti, si chiama Google Lens. Si tratta di uno strumento presente su molti smartphone moderni che permette di ottenere informazioni inquadrando qualcosa con la fotocamera del cellulare.

Può essere utile per tutti, anche per chi ha meno dimestichezza con la tecnologia. Lo dimostra un numero impressionante: ogni mese, Google Lens viene usato fino a 12 miliardi di volte nel mondo. Un dato che fa riflettere.

Google Lens: uso in continua crescita

Solo pochi anni fa, le ricerche mensili erano poco più di un miliardo. Oggi, sono aumentate di dodici volte, Questo significa che sempre più persone si affidano a questa funzione anche per risolvere piccoli dubbi o semplicemente per soddisfare la propria curiosità.

Non si tratta solo di giovani. Anche le persone adulte e anziane hanno iniziato a scoprire che può essere davvero utile.

Cosa si può fare con Google Lens?

Senza entrare troppo nei dettagli tecnici, basti sapere che Google Lens permette di:

  • tradurre automaticamente cartelli o testi in un’altra lingua
  • sapere che oggetto abbiamo davanti a noi
  • trovare informazioni su un prodotto
  • copiare un testo da un foglio di carta

In poche parole è come chiedere al telefono di spiegarti cosa stai guardando e lui lo fa in modo semplice.

Perché 12 miliardi di ricerche al mese sono importanti?

Un numero così grande significa una sola cosa: Google Lens sta diventando uno strumento di uso quotidiano, come la calcolatrice o il calendario sul telefono. Le persone lo usano a casa, in viaggio, al supermercato, nei musei.

E ciò che sorprende è la facilità d’uso. Non serve essere esperti, basta inquadrare e toccare un’icona.

Tecnologia utile per tutti

Spesso si pensa che la tecnologia moderna sia complicata, ma non è sempre coì. Google Lens ne è un esempio perfetto. Si tratta di uno strumento pratico, immediato e adatto a tutte le età.

Come tutte le novità richiede un po’ di curiosità, ma una volta provato diventa un’abitudine.

Dodici miliardi di ricerche al mese ci ricordano che le immagini parlano e che oggi è possibile ascoltarle in modo semplice. Google Lens è uno strumento che dimostra come la tecnologia possa avvicinare e non allontanare.

E cosa più bella di tutte, ci ricorda che la voglia di imparare e scoprire non ha età.


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Servizi online senza barriere

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Servizi online senza barriere

Fino al 14 giugno 2025 è possibile inviare commenti e suggerimenti su nuove regole che renderanno siti web, banche online, e-commerce e altri servizi più accessibili a tutti, anche per chi ha disabilità.

Cosa sta succedendo

L’agenzia per l’Italia digitale ha preparato delle linee guida, cioè delle regole, per fare in modo che prodotti e servizi digitali siano più facili da usare anche per le persone con disabilità.

Queste regole sono parte di una legge europea, chiamata european accessibility act, che entrerà in vigore in tutta Europa dal 28 giugno 2025.

Perché è importante per i servizi online?

Sempre più servizi si fanno online: fare acquisti, prenotare una visita, leggere un libro o usare il bancomat. Ma non tutte queste cose sono facili da usare per chi ha problemi di vista, udito, mobilità o difficoltà con la tecnologia.

Con queste nuove regole, tutti dovranno poter usare prodotti e servizi digitali in modo semplice, senza barriere.

Quali servizi online saranno interessati?

Le nuove norme si applicheranno a molti ambiti, tra cui:

  • Siti web e app per smartphone
  • Servizi bancari online
  • E-commerce
  • E-book e lettori digitali
  • Sportelli automatici come bancomat e biglietterie
  • Computer, smartphone e tablet
  • PDF
  • Strumenti per chi ha disabilità, come i lettori vocali

Come si può partecipare?

L’AgID ha aperto una consultazione pubblica, cioè chiede ai cittadini, alle associazioni e a chi lavora in questo campo di dare la propria opinione sulle nuove regole.

Chi vuole può inviare i propri commenti e suggerimento entro il 14 giugno 2025, scrivendo un’email a questo indirizzo:

protocollo@pec.agid.gov.it

Tutti i suggerimenti saranno letti da AgID e potranno servire per migliorare le regole prima della loro pubblicazione definitiva.

Cosa succederà dopo?

  • Dopo il 14 giugno 2025, AgID raccoglierà tutte le opinioni ricevute
  • Verranno pubblicate le linee guida definitive
  • Dal 28 giugno 2025, le aziende e i fornitori di servizi dovranno rispettare queste regole per garantire l’accessibilità

Questa iniziativa è molto importante, perché aiuta a costruire un mondo più giusto, dove nessuno resta escluso dai servizi digitali, neppure chi ha più difficoltà.

Partecipare alla consultazione pubblica è un modo per far sentire la propria voce e contribuire a creare strumenti più semplici e accessibili per tutti, soprattutto per le persone anziane o con disabilità.


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Social media: l’IA impara dai nostri post

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Social media: l’IA impara dai nostri post

A partire dal 27 maggio, l’azienda Meta che possiede i social media Facebook e Instagram ha ottenuto il permesso di iniziare a usare i contenuti pubblici scritti o pubblicati dagli utenti europei per addestrare il suo sistema di intelligenza artificiale, chiamato “Llama”.

Questo significa che tutti i post, le foto, i commenti e i video che le persone hanno pubblicato in modo pubblico su questi social media (cioè visibili a chiunque) potranno essere letti e usati da un sistema intelligente per “imparare” a parlare, scrivere e ragionare come un essere umano.

Chi ha cercato di fermare l’uso dei social media da parte di Meta?

In Germania, un’associazione che tutela i diritti dei consumatori ha provato a fermare questo progetto, chiedendo l’intervento di un tribunale. Secondo loro, Meta non dovrebbe avere il diritto di usare i contenuti degli utenti dei social media senza un permesso chiaro e diretto.

L’associazione ritiene che non sia sufficiente offrire la possibilità di “rifiutare” questa scelta (cioè cliccare su un’opzione per dire no). A loro parere, ogni persona dovrebbe essere informata chiaramente e decidere in piena libertà se vuole o meno che i propri contenuti pubblici sui social media vengano utilizzati per l’intelligenza artificiale. In sintesi, non dovrebbe bastare il silenzio per considerare il consenso valido.

Il tribunale tedesco, però, non ha accolto la richiesta dell’associazione e ha dato ragione a Meta. Quindi l’azienda può andare avanti con il suo piano.

Una volta usati, i dati non si possono più cancellare

Una delle preoccupazioni principali è che, una volta che i dati dei social media vengono usati per addestrare l’intelligenza artificiale, non possono più essere eliminati. Anche se una persona, in seguito, cambia idea e non vuole più che i propri contenuti vengano usati, l’intelligenza artificiale li ha già “assimilati” e non si può cancellare ciò che ha appreso.

Anche il garante per la protezione dei dati personali di Amburgo è intervenuto sulla questione, ricordando che ogni cittadino ha il diritto di opporsi al trattamento dei propri dati. Tuttavia, ha anche avvertito che, se i dati dei social media sono già stati inseriti nel sistema, non è più possibile rimuoverli.

Meta sarà controllata

Prima di arrivare a questo punto, Meta ha lavorato per più di un anno con le autorità europee per adattare il proprio progetto alle regole dell’Unione Europea e per tutelare i diritti delle persone che usano i social media.

Il permesso concesso non è definitivo: Meta dovrà presentare un rapporto entro sei mesi per dimostrare che tutte le misure di protezione richieste funzionano davvero. Inoltre, l’azienda sarà sottoposta a controlli continui da parte delle autorità. Questo per garantire che l’intelligenza artificiale venga addestrata nel pieno rispetto delle leggi europee e della privacy degli utenti dei social media.

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In conclusione, Meta ha ottenuto il permesso di usare i contenuti pubblici di Facebook e Instagram in Europa per far “imparare” la sua intelligenza artificiale. Anche se ci sono state proteste e preoccupazioni, soprattutto per la privacy, un tribunale ha deciso che l’azienda può procedere. Ora sarà importante vigilare su come verranno usati questi dati e assicurarsi che i diritti delle persone siano davvero rispettati.


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Stargate UAE: AI per tutti

Stargate

Stargate UAE: AI per tutti

Negli Emirati Arabi Uniti è in arrivo un progetto molto importante nel campo dell’intelligenza artificiale, chiamato Stargate UAE. Si tratta di un grande centro tecnologico che sarà costruito ad Abu Dhabi grazie alla collaborazione tra alcune delle aziende più famose al mondo: OpenAI (l’azienda che ha creato ChatGPT), Oracle, SoftBank, Nvidia e Cisco.

Che cos’è Stargate UAE?

È un campus, cioè una grande struttura, dedicata all’intelligenza artificiale (AI), dove verranno sviluppati computer molto potenti per aiutare imprese, governi e cittadini a usare meglio questa nuova tecnologia. Il progetto ha lo scopo di rafforzare l’infrastruttura digitale del paese e di prepararlo al futuro, rendendo l’intelligenza artificiale accessibile a tutti.

Chi sono i protagonisti?

  • OpenAI fornirà le tecnologie principali come ChatGPT
  • Oracle si occuperà dei sistemi informatici
  • Nvidia fornirà i chip, cioè “il cervello” dei computer
  • Cisco costruirà l’infrastruttura per internet e la sicurezza digitale
  • SoftBank contribuirà con risorse finanziarie tecnologiche

Insieme a queste aziende ci sarà G42, una compagnia tech deli Emirati Arabi Uniti, che aiuterà nella realizzazione del progetto.

Stargate

Perché è importante?

Il centro Stargate sarà il primo al mondo a rendere ChatGPT disponibile per tutti i cittadini di un intero paese. Questo significa che le persone negli Emirati Arabi potranno usare facilmente strumenti di intelligenza artificiale per studiare, lavorare, curarsi o semplicemente chiedere informazioni, proprio come si fa con un motore di ricerca.

Quando sarà pronto e quanto costa Stargate UAE?

La prima parte dell’impianto entrerà in funzione nel 2026. Avrà una potenza molto elevata, pari a 200 megawatt, e potrà servire un’area grande quanto tutta l’Europa.

Il progetto parte con un investimento iniziale di 100 miliardi di dollari, ma potrà arrivare fino a 500 miliardi nei prossimi anni. Si tratta di una delle iniziative più grandi e ambiziose mai fatte nel campo della tecnologia.

Un progetto anche politico

Il progetto è stato sostenuto anche dagli Stati Uniti. Il presidente Donald Trump ha recentemente visitato gli Emirati Arabi per rafforzare la collaborazione su questi temi. Tutti i partner hanno firmato un accordo ufficiale per portare avanti il progetto insieme.

In conclusione, Stargate UAE è un progetto che guarda al futuro, ma che avrà un impatto concreto già nei prossimi anni. Mostra come l’intelligenza artificiale non sia solo una cosa da esperti, ma qualcosa che può migliorare la vita quotidiana di tutti, anche delle persone più anziane, se usata in modo semplice e sicuro.


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Google I/O 2025: tutte le novità presentate

Google I/O 2025: tutte le novità presentate

Durante l’evento Google I/O 2025 sono state presentate tante innovazioni interessanti. Molte di queste non sono solo “tecnologiche”, ma pensate proprio per aiutare nella vita di tutti i giorni.

Abbiamo selezionato alcune innovazioni che possono fare comodo anche a chi ha un’età avanzata ma vuole restare al passo con i tempi, ecco quelle che abbiamo scelto.

Occhiali smart: vedere, capire, ricordare

Una delle sorprese è stata la presentazione degli occhiali intelligenti Android XR. Questi occhiali non servono solo a vedere meglio, ma anche a ricevere informazioni in tempo reale: possono ad esempio tradurre una conversazione, mostrare una freccia sulla lente per indicare la strada o ricordarti dove hai visto qualcosa.

Immagina di essere in vacanza e leggere un menu in una lingua che non conosci: gli occhiali te lo traducono. Oppure ti indicano il bar dove avevi preso il caffè il giorno prima.

Sono utili per chi viaggia, per chi ha bisogno di orientarsi meglio o per chi vuole un “aiutante” sempre con sé.

Google Beam: videochiamate che sembrano vere

Google Beam è una nuova tecnologia per fare videochiamate. Ma non sono le solite: usa un sistema con più videocamere e l’intelligenza artificiale per rendere l’immagine tridimensionale. Così, parlare con un figlio o un nipote sembra quasi come averlo seduto davanti.

Utile per chi vuole stare più “vicino” alle persone care, con una qualità d’immagine molto più naturale e coinvolgente.

Gemini Live: un assistente vocale che ti capisce

Gemini Live è un assistente virtuale che puoi usare semplicemente parlando, come con una persona. Ti aiuta a:

  • trovare un ristorante
  • ricordare un appuntamento
  • capire cosa c’è in un pacco che mostri alla fotocamera

Non serve digitare nulla, né imparare comandi speciali. Utile per dare una mano in tante piccole situazioni quotidiane, con semplicità.

Google Meet: le chiamate con traduzione in tempo reale

Immagina di parlare con un parente che vive all’estero e non conosce bene l’italiano. Con Google Meet, la voce viene tradotta in tempo reale, mantenendo anche il tono e il ritmo naturali.

Utile perché permette di parlare con chiunque, senza preoccuparsi della lingua.

NotebookLM: appunti da ascoltare

Notebook LM è una nuova app che trasforma documenti e testi in audio. Ad esempio, puoi ascoltare una ricetta o un elenco di cose da fare, invece di leggerle.

Questa app è utile se la lettura ti affatica. Perfetto anche mentre cucini o fai una passeggiata.

Gmail e smartwatch più intelligenti

Gmail ora può scrivere risposte alle email simili a come scriveresti tu. Ti aiuta anche a gestire appuntamenti e organizzare i messaggi.

Inoltre, i nuovi orologi Wear OS5 ti danno consigli personalizzati, promemoria e suggeriti sulla salute, consumando meno batteria.

Utili perché ti fanno risparmiare tempo e ti aiutano a restare organizzato con meno fatica.

Google

Tutte queste innovazioni dimostrano che la tecnologia non deve essere complicata per essere utile. Basta sapere cosa può fare per noi, un passo alla volta. Anche chi non è esperto può scoprire strumenti semplici che aiutano nella vita quotidiana: per comunicare meglio, organizzarsi con più facilità o imparare cose nuove con meno fatica. La tecnologia può davvero diventare un’alleata preziosa, a ogni età.


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Google cambia il suo storico logo

Google cambia il suo storico logo

Dopo quasi dieci anni senza modifiche, Google ha deciso di aggiornare uno dei suoi simboli più riconoscibili: la lettera “G” multicolore, che appare come icona dell’app e in vari punti dei suoi servizi. Un dettaglio che può sembrare piccolo, ma che racconta molto dell’evoluzione tecnologica e del modo in cui le grandi aziende cercano di restare al passo con i tempi, pur conservando la loro identità.

Una nuova “G” più morbida e moderna

l cambiamento riguarda la “G” maiuscola stilizzata, composta dai quattro colori classici di Google blu, rosso, giallo e verde che ora non sono più suddivisi in spicchi netti, ma si fondono gradualmente l’uno nell’altro, creando un effetto più morbido e moderno. Questo nuovo stile segue il linguaggio visivo che Google sta adottando in diversi suoi strumenti, in particolare quelli legati all’intelligenza artificiale, come il nuovo assistente chiamato Gemini.

Dove si vede il nuovo logo Google?

Il nuovo logo è già visibile su alcuni dispositivi, come iPhone e smartphone Pixel (prodotti direttamente da Google), mentre sarà progressivamente esteso anche agli altri telefoni Android e ai servizi accessibili via internet. Un passaggio graduale, pensato per accompagnare gli utenti senza creare confusione.

Un simbolo che riflette l’evoluzione tecnologica di Google

Il motivo di questo aggiornamento non è solo estetico. In un’epoca in cui la tecnologia si sta muovendo sempre più verso l’automazione, l’intelligenza artificiale e la personalizzazione, anche l’aspetto visivo delle aziende viene ripensato per riflettere questi cambiamenti. L’obiettivo è comunicare, anche attraverso i dettagli grafici, un’idea di evoluzione, vicinanza alle persone e apertura al futuro.

Un segno dei tempi che passano, con fiducia nel futuro

Per molti di noi che hanno visto nascere e crescere Google sin dai primi anni 2000, questi cambiamenti possono apparire come segnali del tempo che passa. Ma, come accade anche nella vita, evolversi non significa perdere la propria identità: significa saperla adattare, con rispetto per il passato e fiducia nel futuro.

Google, con questo piccolo ma simbolico aggiornamento, ci ricorda che anche i colossi digitali hanno bisogno di rinnovarsi, per restare riconoscibili e, allo stesso tempo, capaci di parlare ai bisogni e ai gusti di generazioni diverse. Un cambiamento grafico che parla anche di noi, e di come viviamo la tecnologia oggi.


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Privacy digitale: nuove tutele

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Privacy digitale: nuove tutele

Usare internet è ormai parte della vita quotidiana, anche per chi ha qualche anno in più. Si leggono le notizie, si tengono i contatti con amici e parenti tramite messaggi o videochiamate, si fanno acquisti online, si controlla il conto in banca. Tutte queste attività, però, lasciano una traccia: i cosiddetti “dati personali”, che possono essere raccolti, analizzati e, a volte, usati in modi che possono intaccare la nostra privacy.

Cosa sono i dati personali e perché sono importanti

Queste informazioni, chiamate “dati personali”, hanno un grande valore. Possono essere usate per offrirci servizi su misura, ma anche, purtroppo, per scopi poco trasparenti. Le aziende raccolgono dati per mostrarci pubblicità mirate, i social li utilizzano per farci restare più tempo sulle piattaforme, e non mancano i casi in cui i dati finiscono nelle mani sbagliate. Per questo è importante sapere come vengono trattati e chi ne ha accesso.

Le regole europee sulla privacy per proteggerci

L’Unione Europea ha introdotto, già nel 2018, una legge molto importante: il GDPR, ossia il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati. Questo regolamento obbliga le aziende a chiedere il nostro consenso prima di raccogliere e usare i nostri dati, e a spiegarci in modo chiaro cosa ne faranno. Inoltre, ci dà il diritto di accedere ai nostri dati, di correggerli, e perfino di cancellarli.

Ora si discute di nuove regole, per esempio per regolare l’intelligenza artificiale, che è sempre più presente nelle nostre vite: nei telefoni, nelle auto, nei servizi online. L’obiettivo è tutelare le persone anche quando i dati vengono gestiti da sistemi automatizzati.

Strumenti per proteggerci ogni giorno

Oltre alle leggi, però, serve attenzione da parte nostra. Ogni utente, anche chi non è esperto di informatica, può adottare piccoli accorgimenti per migliorare la propria sicurezza online. Esistono browser (cioè programmi per navigare su internet) che non tracciano la nostra attività. I gestori di password ci aiutano a usare codici d’accesso diversi e più sicuri per ogni sito. La verifica in due passaggi aggiunge una protezione extra agli account, chiedendo una conferma tramite SMS o app ogni volta che accediamo.

La privacy non è un tema per specialisti, né un lusso riservato a pochi. È un diritto fondamentale, come la riservatezza della nostra vita privata. Difendere la propria privacy digitale significa anche tutelare la propria libertà, la propria sicurezza e la propria dignità. Con un po’ di informazione e gli strumenti giusti, è possibile usare la tecnologia in modo sereno e consapevole, anche senza essere esperti.


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Nvidia in crisi: tra Cina e USA

Nvidia in crisi: tra Cina e USA

Nvidia è una delle aziende più importanti al mondo per la produzione di chip, cioè piccoli componenti elettronici che fanno funzionare i computer, i telefoni, e i sistemi di intelligenza artificiale come quelli che permettono di far parlare robot o riconoscere immagini e voci. I suoi prodotti sono usati da giganti dell’informatica come Microsoft, Google, Amazon e da centri di ricerca in tutto il mondo. Di recente, però, sta attraversando un periodo difficile.

Un 2025 difficile per Nvidia

Negli ultimi mesi, Nvidia ha subito una forte perdita in borsa. A inizio 2025 il valore delle sue azioni è sceso del 20%, una cifra enorme nel mondo finanziario. Questo significa che gli investitori hanno perso fiducia e che l’azienda ha perso circa 600 miliardi di dollari in valore complessivo.

Uno dei motivi principali è una decisione del governo degli Stati Uniti: per motivi di sicurezza nazionale, ha vietato l’esportazione di chip AI molto avanzati verso la Cina. Questo blocco ha colpito direttamente Nvidia, che vendeva molti dei suoi chip proprio a clienti cinesi.

Concorrenza in crescita dalla Cina

La Cina non è rimasta a guardare. Aziende come Huawei stanno producendo i propri chip per non dipendere da fornitori stranieri. Inoltre, nuove realtà come DeepSeek stanno sviluppando software e sistemi di intelligenza artificiale così evoluti da diventare rapidamente popolari anche fuori dalla Cina. DeepSeek, per esempio, ha lanciato un assistente simile a ChatGPT che è diventato in breve tempo l’app gratuita più scaricata sull’App Store negli Stati Uniti.

Questo significa che Nvidia non solo vende meno in Cina, ma si trova anche ad affrontare nuovi concorrenti forti.

La risposta di Nvidia

Nvidia non si è fermata. Per aggirare il blocco americano, sta progettando una versione speciale e semplificata dei suoi chip, studiata apposta per il mercato cinese e che rispetti le nuove leggi. Un primo prototipo dovrebbe essere pronto entro giugno 2025.

Intanto, il fondatore e amministratore delegato dell’azienda, Jensen Huang, ha chiesto al governo americano di rivedere le regole. Secondo lui, le restrizioni stanno danneggiando non solo Nvidia, ma tutta l’industria americana dell’intelligenza artificiale, che rischia di perdere terreno rispetto alla Cina.

In sintesi

  • le azioni di Nvidia sono calate del 20% nel 2025 a causa delle restrizioni USA sui chip verso la Cina.
  • la concorrenza cinese cresce, con aziende come Huawei e DeepSeek in rapida ascesa.
  • Nvidia sta lavorando a chip modificati per il mercato cinese, disponibili entro metà anno.
  • il CEO Jensen Huang chiede regole più flessibili per non perdere competitività a livello globale.

In conclusione, Nvidia si trova oggi in una posizione delicata, stretta tra le tensioni politiche globali e la concorrenza crescente dalla Cina. L’azienda sta reagendo con prontezza, ma il futuro dipenderà anche dalle scelte strategiche dei governi. Resta da vedere se riuscirà a mantenere la sua leadership in un mercato sempre più complesso e competitivo.


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Canva: le nuove funzioni

Canva: le nuove funzioni

Canva, lo strumento online che molte persone usano per creare grafiche, volantini, presentazioni e documenti, ha lanciato tante novità pensate per rendere il lavoro più semplice, veloce e intuitivo, anche per chi non ha molta esperienza con la tecnologia.

Durante l’evento annuale “Canva Create”, sono state presentate nuove funzioni che aiutano a creare contenuti in pochi clic, grazie anche all’uso dell’intelligenza artificiale.

Quali sono le novità introdotte su Canva?

Ecco alcune delle novità principali:

  • Modifica delle foto più semplice: ora puoi togliere lo sfondo da una foto, cambiare colori o sistemare la luce con strumenti facili da usare, simili a quelli dei programmi professionali.
  • Creazione automatica di contenuti: scrivendo poche parole, Canva è in grado di preparare per te una presentazione, un volantino o addirittura un piccolo sito web. Un grande aiuto per chi vuole risparmiare tempo o non sa da dove iniziare.
  • Nuove tabelle e grafici: arriva “Canva Sheets”, uno strumento simile a Excel, ma molto più semplice e visivo. Perfetto per chi ha bisogno di organizzare dati o creare report chiari e ordinati.
  • Tutto in un unico posto: adesso puoi scrivere testi, preparare immagini, modificare documenti e condividere tutto con il tuo gruppo di lavoro senza uscire da Canva.

Con queste novità, Canva vuole essere non solo una piattaforma creativa, ma anche uno strumento completo per lavorare in modo più organizzato, anche da casa o in piccoli gruppi.


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ChatGPT è l’app più scaricata al mondo

ChatGPT è l’app più scaricata al mondo

Nel mese di aprile 2025, ChatGPT è diventata l’app più scaricata al mondo. Ha superato nomi molto famosi come WhatsApp, TikTok e Instagram. Per la prima volta un’app di intelligenza artificiale raggiunge questo traguardo.

Che cos’è ChatGPT?

ChatGPT è un assistente viruale intelligente. Funziona un po’ come se si parlasse con una persona: si può scrivere una domanda o un comando e l’app risponde. Può aiutare a scrivere email, cercare ricette, spiegare parole difficili, raccontare barzellette, suggerire esercizi fisici leggeri o spiegare come funziona il telefono.

È molto utile anche per chi non è esperto di tecnologia: basta scrivere come si parla, e ChatGPT capisce.

Perché è così popolare?

Negli ultimi mesi, l’app è stata aggiornata con nuove funzioni che l’hanno resa ancora più interessante. Alcune di queste includono:

  • La possibilità di parlare con ChatGPT a voce, come se fosse una telefonata.
  • La creazione di immagini colorate e fantasiose, molto apprezzate sui social.
  • Risposte più rapide e personalizzate.

In pratica, ChatGPT è diventato un aiuto per tanti aspetti della vita quotidiana.

È utile anche per chi ha qualche anno in più?

Sì, e come! Molte persone anziane la usano per:

  • Farsi spiegare come usare il computer o il cellulare.
  • Tradurre testi in altre lingue.
  • Trovare informazioni su salute, pensioni o bonus.
  • Combattere la solitudine, chiacchierando con l’app in momenti di noia.

Se non l’hai ancora provata, può valere la pena scaricarla e fare qualche tentativo. È gratuita, facile da usare e può davvero semplificare la vita.


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