Nvidia in crisi: tra Cina e USA

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Nvidia in crisi: tra Cina e USA

Nvidia è una delle aziende più importanti al mondo per la produzione di chip, cioè piccoli componenti elettronici che fanno funzionare i computer, i telefoni, e i sistemi di intelligenza artificiale come quelli che permettono di far parlare robot o riconoscere immagini e voci. I suoi prodotti sono usati da giganti dell’informatica come Microsoft, Google, Amazon e da centri di ricerca in tutto il mondo. Di recente, però, sta attraversando un periodo difficile.

Un 2025 difficile per Nvidia

Negli ultimi mesi, Nvidia ha subito una forte perdita in borsa. A inizio 2025 il valore delle sue azioni è sceso del 20%, una cifra enorme nel mondo finanziario. Questo significa che gli investitori hanno perso fiducia e che l’azienda ha perso circa 600 miliardi di dollari in valore complessivo.

Uno dei motivi principali è una decisione del governo degli Stati Uniti: per motivi di sicurezza nazionale, ha vietato l’esportazione di chip AI molto avanzati verso la Cina. Questo blocco ha colpito direttamente Nvidia, che vendeva molti dei suoi chip proprio a clienti cinesi.

Concorrenza in crescita dalla Cina

La Cina non è rimasta a guardare. Aziende come Huawei stanno producendo i propri chip per non dipendere da fornitori stranieri. Inoltre, nuove realtà come DeepSeek stanno sviluppando software e sistemi di intelligenza artificiale così evoluti da diventare rapidamente popolari anche fuori dalla Cina. DeepSeek, per esempio, ha lanciato un assistente simile a ChatGPT che è diventato in breve tempo l’app gratuita più scaricata sull’App Store negli Stati Uniti.

Questo significa che Nvidia non solo vende meno in Cina, ma si trova anche ad affrontare nuovi concorrenti forti.

La risposta di Nvidia

Nvidia non si è fermata. Per aggirare il blocco americano, sta progettando una versione speciale e semplificata dei suoi chip, studiata apposta per il mercato cinese e che rispetti le nuove leggi. Un primo prototipo dovrebbe essere pronto entro giugno 2025.

Intanto, il fondatore e amministratore delegato dell’azienda, Jensen Huang, ha chiesto al governo americano di rivedere le regole. Secondo lui, le restrizioni stanno danneggiando non solo Nvidia, ma tutta l’industria americana dell’intelligenza artificiale, che rischia di perdere terreno rispetto alla Cina.

In sintesi

  • le azioni di Nvidia sono calate del 20% nel 2025 a causa delle restrizioni USA sui chip verso la Cina.
  • la concorrenza cinese cresce, con aziende come Huawei e DeepSeek in rapida ascesa.
  • Nvidia sta lavorando a chip modificati per il mercato cinese, disponibili entro metà anno.
  • il CEO Jensen Huang chiede regole più flessibili per non perdere competitività a livello globale.

In conclusione, Nvidia si trova oggi in una posizione delicata, stretta tra le tensioni politiche globali e la concorrenza crescente dalla Cina. L’azienda sta reagendo con prontezza, ma il futuro dipenderà anche dalle scelte strategiche dei governi. Resta da vedere se riuscirà a mantenere la sua leadership in un mercato sempre più complesso e competitivo.


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