Ragazzini e magia
Lo scorso mese di giugno abbiamo tenuto un corso per ragazzini ed è nato un progetto ideato completamente da loro (con qualche nostro suggerimento): il video intitolato: “Che magia!”.
Abbiamo proposto questo progetto perché pensiamo che il modo migliore per rendere i ragazzini meno fragili di fronte alle illusioni del web sia far provare loro stessi a costruire trucchi attraverso il montaggio video.
La storia del progetto
Il più piccolo allievo aveva 8 anni, la più grande ne aveva appena compiuti 13, tutti in un’età in cui non si crea più alle favole, ma si rischia di cadere preda di illusioni rese ancor più attraenti dalla Rete. Dopo una discussione collettiva, i ragazzi hanno deciso che avrebbero creato un video dal titolo: “Che magia!” . In questo video avrebbero fatto scomparire un amico, oppure qualcun altro avrebbe attraversato un muro, tanto così per impressionare gli amici e vedere se questi avrebbero cercato di imitarli.
Come hanno lavorato
Diventati una troupe cinematografica, si sono suddivisi i compiti. Alcuni, come prima cosa, hanno scritto la sceneggiatura (primo esercizio di Word!) mentre altri si dedicavano a creare i titoli e le pagine di apertura (esercizio di animazioni con PowerPoint). Un gruppetto si è dedicato al marketing costruendo la presentazione del progetto, la brochure e scrivendo giorno dopo giorno le storie del backstage. Intanto tutti hanno girato scene alternandosi nei ruoli di attori e di registi. Tutti hanno provato il montaggio video per creare effetti fantastici come sparizioni ed apparizioni. Alcuni ragazzi hanno aggiunto la musica e gli intermezzi. Altri, invece, hanno creato i cartelloni pubblicitari ed ideato una serie di interviste che hanno successivamente filmato e montato.
I risultati del loro lavoro
Ecco qui il video e le interviste montate dai ragazzi.
Che cosa hanno imparato
I ragazzi si sono divertiti molto ed hanno appreso tecniche importanti per i nativi digitali. Inoltre, ci auguriamo che questi ragazzini abbiano imparato, sperimentando sulla propria pelle, che su Internet fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio.